Il Pellegrinaggio a Piedi da Macerata a Loreto

Il Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto è diventato con gli anni un gesto di dimensioni imponenti:
dalla prima edizione, alla quale parteciparono poco più di trecento persone, è cresciuto un popolo sempre più numeroso,
fino a superare le 100.000 presenze nell’ultimo anno, con una percentuale eccezionale di volontari e collaboratori.

Come mai il pellegrinaggio da Macerata a Loreto è un avvenimento nella vita delle persone che vi partecipano, tanto da tornare ed invitare sempre nuovi amici?

Quello che abbiamo visto crescere sotto i nostri occhi non ha alcun segreto organizzativo. Il Pellegrinaggio è stato solo l’occasione che ha dato voce al bisogno che vive in noi. Una voce che, se ascoltata, diventa imponente come un popolo e semplice come una preghiera.

Dalla Messa allo stadio al cammino nella notte, dal rosario al canto, dai gesti alle testimonianze ed alla gente che ci aspetta lungo la strada: tutto è incontro con il Mistero che fa tutte le cose ed è diventato uomo nella carne della Vergine Maria. Lui è venuto per renderci certi che il bisogno che ci spinge a camminare tutta la notte ha una risposta di cui si può fare esperienza ora.

All’arrivo infatti la gioia prevale sulla stanchezza, l’evidenza sullo scetticismo, la bellezza sulla paura. Non è solo l’alba di un nuovo giorno, ma, negli occhi di tutti, l’alba della vita che Gesù risorto ci comunica.

l Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto è diventato con gli anni un gesto di dimensioni imponenti: dalla prima edizione, alla quale parteciparono poco più di trecento persone, è cresciuto un popolo sempre più numeroso, fino a superare le 100.000 presenze nell’ultimo anno, con una percentuale eccezionale di volontari e collaboratori.

Il 16 ottobre 1978 accadde un fatto straordinario che apparì subito come un dono del Cielo per la Chiesa intera e per la storia di un piccolo pellegrinaggio nato appena quattro mesi prima: il cardinale polacco Karol Wojtyła venne eletto papa con il nome di Giovanni Paolo II.

«Quell'uomo – ha dichiarato Mons. Vecerrica – faceva ardere il cuore con gesti e parole da cui ci sentivamo provocati e affascinati. Come quel ricorrente invito a spalancare le porte a Cristo». Così, il titolo della seconda edizione del 1979 aveva già assunto il motto mariano Totus tuus.

L’8 settembre di quello stesso anno i giovani del Pellegrinaggio guidati da “don Giancarlo” ebbero la fortuna di incontrarlo, a Loreto: «Il Papa sorrise, mi abbracciò e disse: “Questi giovani me li devi curare uno ad uno”. Era un altro, decisivo incoraggiamento a continuare sulla strada che stavamo percorrendo e ci convinse che l’avventura del Pellegrinaggio – nata dall’esperienza di CL e divenuta da subito una proposta aperta a tutti – doveva proseguire».

Questa stima e amicizia reciproche crebbero di anno in anno, fino al dono più grande: la presenza di San Giovanni Paolo II al Pellegrinaggio. Era il 19 giugno 1993 e il Santo Padre, al termine della Santa Messa, incoraggiò i giovani della Macerata-Loreto con queste parole: «Ora affido a voi, cari giovani, la Croce che vi farà da guida al vostro Pellegrinaggio al santuario di Loreto. Imparate dall’esperienza di questa notte a seguire, anche sulle strade del vostro quotidiano cammino, la Croce di Cristo, nella quale è salvezza, vita e resurrezione». Quella Croce, da allora, guida il cammino notturno del Pellegrinaggio.

La Chiesa, così, non ha mai smesso di far sentire il suo affetto e il suo sostegno al Pellegrinaggio: dopo Giovanni Paolo II, Benedetto XVI ha continuato a mostrare la sua vicinanza attraverso i consueti messaggi e l’accensione della Fiaccola per la Pace, fino alle sorprese di Papa Francesco, con le telefonate in diretta, nel 2013 e 2014, e l’audio-messaggio inviato per l’edizione 2015.

Allo stesso modo, il carisma di Comunione e Liberazione – da cui il Pellegrinaggio nasce e di cui continua ad alimentarsi – ha sempre aiutato ad approfondire l’importanza del cammino: Luigi Giussani partecipò nel 1987 e nel 1993 (occasione dello storico abbraccio con Wojtyła) e i suoi messaggi diventarono appuntamento attesissimo di ogni edizione, così come quelli del suo successore, don Julián Carrón, che ha camminato insieme ai pellegrini della Macerata-Loreto nel 2008, in occasione del 30° Pellegrinaggio.

Nell’ultimo periodo – come rilevato dal giornalista Giorgio Paolucci – l’esperienza della Macerata-Loreto è diventata anche esempio e motivazione per il sorgere di altri pellegrinaggi in Italia e nel mondo (Cagliari, Zipaquirá, Chicago, ecc.). Con alcuni di questi cammini “gemellati” è nata un amicizia fatta di condivisione e comunione nella preghiera.

Da quel 1978 molti dettagli sono cambiati (il luogo del raduno, le soste, il percorso per arrivare a Loreto, l’affluenza di pellegrini, gli sforzi organizzativi), molti avvenimenti si sono verificati, diversi personaggi si sono avvicendati, ma il gesto si è ripetuto negli anni mantenendo sempre desta quell’attenzione ai drammi del mondo e al grido dell’uomo ferito, sull’esempio del pellegrinaggio cristiano, che insegna a domandare e offre una strada per accogliere la risposta.